Vi possono essere molti abbinamenti in cucina, tenendo in considerazione criteri diversi che possono essere:
- il criterio della territorialità, ovvero abbinare l’idromele come bevanda a piatti tradizionali del territorio, oppure utilizzarlo come ingrediente nelle ricette dei piatti stessi.
- il criterio delle affinità sensoriali, ovvero a seconda della tipologia di idromele, in questo caso dolce, affiancarlo ad un cioccolato, ai dolci ed alla pasticceria in genere, alle caldarroste, o utilizzarlo come ingrediente nella preparazione di un tiramisù, sia nella crema al mascarpone che nella preparazione della bagna da utilizzare per inumidire i savoiardi al posto del tradizionale caffè. In sostituzione del marsala si può utilizzare nella preparazione di un ottimo zabaione.
- il criterio del contrasto per contrapposizione con piatti tipicamente sapidi come formaggi in genere, stagionati ed erborinati, ai crostini di lardo e miele, ma anche per sfumare un risotto al gorgonzola, piuttosto che i gamberoni, oppure in riduzione in una tartare di carne o di pesce.
- il criterio del gusto personale, ovvero “inventare” accostamenti in base al proprio gusto ed alla propria creatività.
Sulla base della mia esperienza vi consiglio di servirlo sempre fresco (9° – 11°), e, data la gradevole dolcezza e il retrogusto mielato, può essere servito come vino da meditazione. E’ ottimo anche riscaldato con o senza l’aggiunta di chiodi di garofano ad ottenere una specie di vin brulé.