L’idromele: il nettare più antico del mondo

Dove nasce il mito della “bevanda degli dei”

L’idromele è considerato la bevanda alcolica più antica dell’umanità, precedente al vino e alla birra. Il suo nome deriva dal greco antico hýdor (acqua) e méli (miele): due ingredienti semplici che, uniti alla fermentazione naturale, danno vita a un elisir dorato e profumato.
Apprezzato già da Egizi, Celti, Greci e Romani, l’idromele ha attraversato secoli di storia tra riti sacri, banchetti reali e leggende epiche. Nella mitologia norrena era considerato la bevanda che donava saggezza e ispirazione ai poeti, mentre tra i popoli antichi simboleggiava abbondanza e immortalità.

Cos'è l'idromele - bottiglia di Idromele Classico dei Taurini
Fiori da cui le api estraggono il polline per produrre il miele

Cos’è l’idromele oggi: tradizione e riscoperta

Un’esperienza sensoriale che unisce passato e presente

Oggi l’idromele sta vivendo una vera rinascita. Artigiani e produttori appassionati stanno riportando in auge questa bevanda dimenticata, reinterpretandola con ingredienti di qualità e tecniche moderne. Il risultato? Un prodotto sorprendente, capace di stupire anche i palati più esigenti.
L’idromele può essere secco, amabile o dolce, e sprigiona note aromatiche che vanno dal floreale al fruttato, dal speziato al balsamico, a seconda delle varietà di miele utilizzate. Si gusta da solo, in abbinamento a formaggi, piatti speziati o dolci, oppure come protagonista di cocktail creativi.
Più che una bevanda, l’idromele è un viaggio nei sensi — e un ritorno alle origini del gusto.

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